Le modifiche legislative legate ai diritti musicali stanno creando confusione tra i clienti. Noi di Starklin facciamo chiarezza
È un clima di autentico panico quello che nelle ultime settimane si sta generando nel settore delle radio in store. Da circa un mese, infatti, la LEA “Liberi Autori Editori”, sta inviando via pec alle catene commerciali, centri commerciali, gallerie, negozi che fanno uso di musica Siae all’interno dei loro PDV, una proposta di accordo di licenza riguardante i diritti connessi ad alcuni artisti famosi che hanno affidato a LEA la riscossione degli stessi e per cui proprio LEA è legittimata. Ai loro provider italiani. Invece, è stata inviata una formale richiesta di consegnare tutti i “log” dei sistemi informatici da questi utilizzati per la diffusione di musica presso i punti vendita dei loro clienti, relativi ai brani musicali eseguiti all’interno dei vari circuiti commerciali da loro serviti. Tutto questo al fine di verificare la presenza di autori LEA e, ove questi siano presenti, richiedere così la stipula – alle catene commerciali – della relativa licenza e il pagamento dei diritti, in base alla frequenza di messa in onda, la superficie e il numero dei PDV.
La fase di cambiamento del panorama legislativo legato ai diritti musicali ha spaventato addetti ai lavori e soprattutto clienti finali, che faticano a comprendere la situazione, e di conseguenza girano la pratica ai loro uffici legali. Questo è il motivo per cui molti provider sono stati subissati dalle richieste di chiarimento da parte dei propri clienti.
Cosa c’è da sapere.
La LEA è un organismo di gestione collettiva dei diritti, costituita in conformità con quanto previsto nel Decreto Legislativo 35/2017. Gestisce, in Italia ed in regime di esclusiva, direttamente e per effetto di accordi di rappresentanza perfezionati con entità di gestione indipendenti e organismi di gestione collettiva operanti in altri Paesi, i diritti d’autore di oltre 25.000 autori e editori tra i quali oltre 5.000 italiani. Le società di radio in store e i loro clienti, nell’ambito della propria attività, potrebbero utilizzare musiche di autori ed editori di cui diritti è titolare Libera Editori Autori.
Cosa fare.
Il fornitore del servizio di radio in store in caso di richiesta da parte di LEA, è obbligato a norma di quanto previsto dall’art. 23 del Decreto Legislativo 35/2017 a comunicare, non oltre il termine previsto dalla citata disposizione di legge, i dati di log relativi alle utilizzazioni delle opere musicali al fine di consentire di procedere all’identificazione di quelle appartenenti al repertorio LEA, che indicherà successivamente agli esercizi commerciali (clienti) il corrispettivo dovuto in esecuzione del richiamato contratto di licenza e formalizzare lo stesso, necessario, in assenza del quale ogni eventuale utilizzazione risulterebbe abusiva e quindi illecita. L’inadempimento di tale obbligo comporta ammende variabili da 20mila a 100mila euro.
La situazione generale è quindi molto delicata: il rischio è infatti che, gli esercizi commerciali, ugualmente sollecitati anche da LEA a corrispondere eventuali ulteriori licenze, si trovino a dover risolvere un problema non dipendente dalle loro responsabilità. Al di là di tutto, comunque, ciò che più interessa agli esercizi commerciali è risolvere la questione in modo veloce e senza alcun aggravio di spese, visti i costi siae/scf non particolarmente bassi.
Come può agire la GDO.
Sicuramente l’operazione più immediata e che non influisca in nessun modo su eventuali spese extra è quella di inviare via pec una comunicazione ai propri fornitori, nel quale si richiede la rimozione o diffida al non uso di tutti i brani e/o autori rappresentati da LEA. Detto ciò riteniamo opportuno fare delle considerazioni: innanzitutto che dai recenti studi emerge che la musica famosa non favorisce o influenza in alcun modo la decisione d’acquisto all’interno dei PDV; va detto inoltre che costi siae/scf, a nostro avviso eccessivi, gravano sul provider costretto poi a scaricarlo ai propri clienti; ribadiamo l’importanza di una comunicazione (spot e promo) efficace e di qualità; l’ultimo tassello che vogliamo aggiungere riguarda l’opportunità che il nuovo mercato musicale offre, con un notevole risparmio usando brani e autori di altre collecting musicali, a nostro avviso di qualità e adatte a fornire un tappeto musicale di semplice supporto alla vera anima della radio in store, ossia i messaggi promozionali di prodotti e offerte. Sulla scorta di queste premesse restano possibili tre soluzioni: continuare con musiche Siae/Scf/LEA con un aumento significativo dei costi di diffusione; continuare con musiche Siae/Scf senza nessun aggravio di spese, facendo rimuovere i brani e autori sotto la tutela LEA; scegliere la collecting Soundreef a completa tutela LEA con un significativo risparmio dei costi di diffusione.
Da parte nostra c’è piena disponibilità ad essere d’aiuto, qualsiasi sia la scelta, eccezion fatta per alcune opzioni a dir poco fantasiose che non rientrano in un ambito di legalità. Noi di Starklin (Radio Infinity) non prenderemo in considerazione queste ultime, anzi saranno da noi stesse combattute. La legalità viene prima di tutto.