Una nuova figura professionale conveniente e di qualità per i propri messaggi da lanciare
La radio in store si differenzia da quella tradizionale anche per la figura del direttore artistico. Il suo ruolo è l’emblema delle diversità di compiti di questo mezzo di comunicazione che varia in base all’ambito in cui è utilizzato.
Abbiamo già affrontato la tematica relativa alle differenze tra i due campi comunicativi: in questo breve passaggio ci teniamo solo a ricordare che l’obiettivo delle radio in store non è intrattenere ma comunicare. Una premessa importante per comprendere maggiormente ogni aspetto della direzione artistica che in questo articolo andremo ad analizzare, al fine di fare tutte le valutazioni del caso e dare spunti diversi sulla strada da seguire per meglio rispondere alle proprie esigenze.
Direttore artistico: un compito non da tutti
Il direttore artistico di una radio in store deve collaborare con gli uffici marketing dell’azienda. Il suo impegno consiste nell’acquisire i testi che gli vengono forniti o elaborarne di nuovi, coordinare gli speaker per le varie registrazioni, inserire nel palinsesto gli spot e le loro scadenze. E poi deve sapere come colpire chi ascolta ciò che si sta comunicando in qualsiasi momento. Essere efficaci è fondamentale, e per far sì che si “faccia centro” bisogna considerare tutte le variabili. Dall’imprevedibilità della reazione dell’ascoltatore alle fasce orarie in cui un determinato spot viene lanciato, dal dato sulle affluenze in negozio in specifiche fasce orarie ai numeri relativi all’età di chi lo frequenta, ci sono analisi da fare che presuppongono tempo e attenzione. Fattori essenziali, di fatto in possesso delle direzioni marketing, di cui coloro che si occupano di direzione artistica, non sempre possono tener conto. Il motivo? Perché magari si ha a che fare con più clienti o perché si è anche amministratori della società, con conseguenti ulteriori impegni da ottemperare. Il risultato è che spesso vengono creati palinsesti ed interventi pubblicitari non adeguati alla reale funzione delle radio in store, rendendoli simili a quelle che si ritrovano nelle radio tradizionali.
Una nuova figura professionale nella GDO
Per un risultato qualitativamente alto serve un lavoro di altrettanta qualità. Ecco perché non è una follia per le grandi catene pensare ad una figura da istituire all’interno della propria “squadra”, in grado di occuparsi di tutte le questioni comunicative radiofoniche. Lo “in store radio marketing” sarebbe la soluzione ideale per chi crede negli effetti positivi di un communication plan adeguato nella propria radio in store. La persona indicata per questo ruolo andrebbe a gestire la scelta degli speaker, i testi da doppiare, la scelta della collecting musicale. Questioni che – lo sottolineiamo – in caso di presenza di un direttore artistico, passano sempre e comunque attraverso gli uffici aziendali.
La prova
Anche i più scettici su questa proposta hanno la possibilità di ricredersi. La bontà dell’idea appena descritta è testimoniata da Starklin che offre già da anni questo tipo di supporto alle aziende con risultati eccezionali.
Provare per credere!